Che cos’è la Smart Economy? Ne avete mai sentito parlare?

Era il 2017 quando ho sentito parlare per la prima volta di Smart Economy, una visione primitiva del Web3. Parliamo di visione, perchè i mezzi tecnologici erano diversi da quelli odierni e la blockchain, aveva si già qualche anno, ma eravamo lontani dal tasso di adozione che c’è oggi e tante funzionalità erano ancora da scoprire. Era aprile e l’evento che stavo seguendo era il rebranding di AntShares in Neo Smart Economy. AntShares aveva catturato la mia attenzione qualche mese prima. Si trattava del primo progetto Crypto cinese e da Hongfei era il visionario che stavo iniziando ad ammirare. Fui particolarmente colpito da come un concetto così importante potesse essere raccontato in un modo così semplice ai suoi interlocutori.

Che cos’è la Smart Economy?

Lo slogan era semplice, ma allo stesso tempo richiamava all’attenzione degli utenti concetti non proprio diretti:

Digital Assset + Digital Identity + Smart Contract = Smart Economy

Il landscape era quello della blockchain, un database distribuito, ovvero il luogo dove far nascere la Smart Economy. Il senso era chiaro, ma analizziamo comunque i vari elementi dell’equazione:

  • Digital Asset, beni o servizi, siano essi digitali o fisici nel mondo reale, possono essere trasferiti trasferiti nel protocollo blockchain, mantenendone la scarsità iniziale. Questo è il concetto che più mi ha affascinato. Un bene fisico, trasferito nel mondo digitale che però avrebbe conservato la sua scarsità;
  • Digital Identity, un’identità digitale legata a un protocollo blockchain. Pensando poi alla quasi certa interoperabilità tra tutti i protocolli che avremmo in futuro, non è difficile immaginarsi una identità digitale globale, capace di abilitare l’utente a 360 gradi nell’intero Web3. Classico esempio di tecnologia abilitante;
  • Smart Contract, contratti intelligenti basati su codice. Un’idea di input-output predefinito dove non è possibile l’intervento di una terza parte per sovvertirne l’esito. Questi “contratti”, seppur non è completamente corretto definirli in questo modo in senso lato, possono avere numerosissimi ambiti di applicazione. Legandoli ai due elementi appena descritti, sono in grado di eseguire “compiti” ed rendere maggiormente performante diversi tipologie di transazioni.

Connecting the dots avrebbe detto qualcuno. Asset che vengono trasferiti da un utente rispettando regole contrattuali. La forma primordiale di ogni business nel mondo digitale della blockchain dove tutto è trasparente e decentralizzato.

Smart Economy, dove siamo arrivati?

Sono passati più di quattro anni e il concetto di Smart Economy è sempre più attuale, anzi si è addirittura evoluto. Con il Web3 il business ha davvero la possibilità di essere Smart e di offrire funzionalità performanti e alla portata di tutti. Il Web3 può essere democratico ed efficiente. Oggi la finanza decentralizzata ci offre rendimenti (staking) e prestiti (lending) con pochi click e le regole sono uguali per tutti in ogni parte del mondo. La DAO ci consente partecipare ed essere così parte di organizzazioni complesse. L’identità digitale è un tema attuale sia on-chain che off-chain e nessuno ha dei dubbi sul fatto che prima poi sarà uno standard del web. La Smart Economy è già realtà.

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