Neo N3 è un protocollo blockchain di ultima generazione che offre ai propri utenti, sviluppatori o utilizzatori, una suite di strumenti completa e performante. In un contesto, come quello blockchain, in continua evoluzione, essere sempre in prima fila, spostare in avanti l’asticella dell’innovazione e direzionare le scelte tecnologiche di un intero settore, è una sfida difficilissima, ma che Neo negli anni ha sempre saputo cogliere.
Il dual token model di Neo e Gas e il Delegated Byzantine Fault Tolerance (dBFT) come meccanismo di consenso, i concetti di Digital Asset, Digital Identity e Smart Economy sono solo alcuni esempi di quanto appena descritto. Concepiti nel 2014, oggi rappresentano uno standard.
Neo N3: Antshares, Neo e la visione a lungo termine
Antshares, è il nome originario del progetto Neo. Ideato e lanciato nel 2014 da Da HongFei and Erik Zhang, Antshares è stato il primo progetto Cinese su Blockchain. Nel 2014, quello blockchain, era un movimento guidato da pochissimi visionari e i progetti a livello globale potevamo contare solo qualche decina di progetti. Il Bitcoin era ancora poco più che un’esperimento e tra i vari suoi emulatori Ethereum e Antshares provarono ad andare altre il concetto di cryptocurrency o valuta digitale. La sfida era enorme, ovvero quella di sfruttare tutti i vantaggi della blockchain Bitcoin, come decentralizzazione, incentivi, privacy e indipendenza da terzi, ma di renderla programmabile attraverso gli smart contract.
In questa nuova sfida, Antshares mostrò fin da subito una visione diversa rispetto ad Ethereum su almeno 3 importanti questioni:
- Multilinguaggio. Ethereum sposò un proprio linguaggio di programmazione: Solidity. Antshares era propensa invece ad utilizzare linguaggi già esistenti per rendere meno alte le barriere all’ingresso per gli sviluppatori che volevano avvicinarsi al mondo blockchain. Inoltre Antshares credeva fermamente che dovessero essere i devs a scegliere quale linguaggio utilizzare per lo sviluppo, il protocollo doveva quindi essere multilinguaggio;
- Consensus Mechanism. Ethereum adottò il Proof of Work (PoW), tipico del Bitcoin. Antshares si indirizzò verso il meno energivoro Proof of Stake (PoS). Il PoS di Antshares non era tuttavia quello utilizzato da altri progetti, bensì il visionario dBFT, oggi incoronato come uno dei meccanismi di consenso più performanti ed utilizzato anche dalla Binance Chain e verosimilmente ripreso anche da ETH 2.0. Il dBFT garantisce inoltre la single block finality;
- Dual Token Model. L’intera blockchain Ethereum si basava su un unico token, l’Ether (ETH). Antshares adottò un dual token model, Antshares (ANS) per la governance e Antcoin (ANC) che veniva utilizzato come fuel per il protocollo per pagare transaction fee e smart contract. Gli ANC venivano coniati ogni blocco e distribuiti automaticamente ai possessori di ANS in maniera proporzionale. Questa distinzione garantiva una solidità importante all’equilibrio economico e di incentivi del protocollo.
Nell’Agosto 2017, ci fu un completo rebranding: Antshares venne ridenominato Neo e Antcoin divenne Gas. In quell’evento, che ricordo come fosse ieri, si affacciò nel panorama blockchain un nuovo concetto: la Smart Economy. Digital Assset + Digital Identity + Smart Contract = Smart Economy. la visione era quella di rendere programmabile, automatizzata e decentralizzata l’attività degli utenti sul web e della loro interazione con gli asset digitali.
Uno slogan semplice, ma che nascondeva una visione molto lungimirante. Il 2017 e i primi mesi del 2018 furono mesi di affermazione per Ethereum grazie al fenomeno delle Initial Coin Offering (ICO) ed alla speculazione che ne è derivata, sdoganando per la prima volta il tema blockchain oltre il target degli sviluppatori. D’altro canto Neo rappresentava in quei mesi il protocollo emergente, rivale di Ethereum, ed ha accolto le prime ICO non basate su standard ERC-20.
L’aumentare degli utenti, attraverso un flusso non controllato e l’eccessiva speculazione hanno portato alla luce l’impreparazione che si celava dietro ai protocolli principali di questo giovane settore, e anche questa volta Ethereum e Neo reagirono in maniera diversa.
Ethereum continuò a correre, iniziando però a ragionare su modifiche strutturali del protocollo, Neo si mise in stand-by. Stop al marketing, stop all’on-boarding di nuovi progetti sulla propria chain. Un’uscita totale dai riflettori. Perché? Perché la Neo Foundation si rese conto di quanto fosse ancora lungo il cammino per arrivare al poter offrire un prodotto scalabile e funzionale per un’adozione di massa. Analisi, previsione, sviluppo e soprattutto visione hanno guidato il percorso di Neo in questi ultimi anni. Neo Global Development, supportato da diverse organizzazioni e contributors sparsi per il mondo, hanno reso possibile nel 2021 il lancio di Neo N3, un nuovo protocollo che raccoglie tutte le funzionalità richieste dal settore blockchain.
Neo N3 è oggi una delle blockchain più complete, performanti e scalabili che esistono sul mercato.
Neo N3: un protocollo blockchain stabile e scalabile
Creare Neo N3 è stato un percorso lungo e molto ben progettato. Le features da integrare erano moltissime, ma l’obiettivo principale era sviluppare un infrastruttura capace di accogliere anche le richieste future del mercato, senza dover ricorrere nuovamente a modifiche sulle componenti core. Neo N3 mira a diventare l’infrastruttura principale della Web3 Economy.
Ecco una breve panoramica sulle key features di Neo N3:
- Smart Contracts. Neo vuole essere la blockchain più developer-friendly del mercato. Lo fa con strumenti di sviluppo full-stack per diversi linguaggi di programmazione. Portare la tecnologia blockchain agli sviluppatori è vantaggioso rispetto a costringerli ad imparare nuovi linguaggi o tools. Gli sviluppatori possono sviluppare smart contract su Neo N3 in C#, Python, Go, TypeScript e Java;
- NeoFS. Una rete di archiviazione di oggetti distribuita e decentralizzata. Utilizzato al massimo delle sue potenzialità, NeoFS può fungere da infrastruttura host per una classe completamente nuova di applicazioni veramente decentralizzate;
- NeoID. Gli strumenti di identità decentralizzati forniscono soluzioni molto importanti per l’autenticazione degli utenti nelle applicazioni basate su blockchain. Sebbene molti servizi possano essere accessibili liberamente da qualsiasi utente, altri casi d’uso particolari possono dipendere dalla verifica di attributi specifici per funzionare correttamente;
- Oracles. Una tecnologia abilitante per aumentare la portata dello sviluppo smart contracts. Aumentare i dati ai quali questi contratti intelligenti hanno accesso potrà essere un game-changer;
- NNS. Neo Name Service (NNS) è un servizio di nomi decentralizzato costruito come servizio nativo sulla Neo blockchain. Viene utilizzato per mappare nomi di dominio leggibili dall’uomo a diversi tipi di dati, come indirizzi IP, alias o altre stringhe;
- dBFT 2.0. Fin dalla sua nascita, Neo ha sostenuto un approccio basato sul BFT e sulla sicurezza, che sta rapidamente guadagnando popolarità nel settore della blockchain, e per una buona ragione, la single block finality. Semplificando questo meccanismo di consenso elimina immediatamente la possibilità di inversione delle transazioni. Tutte le applicazioni basate sul Layer 1 di Neo ereditano questa proprietà di sicurezza;
- Interoperability. Un set di funzionalità unico per il settore blockchain, potrebbe non bastare per ospitare l’intero web di prossima generazione. Neo, per questo, rende l’interazione tra chain diverse semplice come una transazione nativa;
- DevExperience. Documentazione e framework per lo sviluppo di smart contract e dApp per avviare rapidamente gli sviluppatori e renderli operativi;
- Zero Knowledge Proof. E’ un metodo con cui una parte (il prover) può dimostrare a un’altra parte (il verificatore) che una data affermazione è vera, mentre il prover evita di trasmettere qualsiasi informazione aggiuntiva oltre al fatto che l’affermazione è effettivamente vera.
Il futuro di Neo N3
Neo N3 è un protocollo di nuova generazione, ma che si basa su anni di concreta esperienza nel settore blockchain. La community che guida il progetto è molto ampia e distribuita su tutto il globo. Il sistema di incentivi è stabile ed equilibrato ed il meccanismo di consenso è tra i più apprezzati, anche a livello accademico.
Gli ingredienti per il successo ci sono tutti e dovranno confrontarsi con l’imprevedibilità di un mercato così giovane.
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Discussioni e casi reali d’applicazione di quanto hai appena letto nell’articolo. Mettiti alla prova e inizia il tuo percorso sul Web3.